Palazzo Centofanti spiega i Gruppi Aromatici
- Anastasia Centofanti
- 18 mar
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 19 mar
Hai mai sentito un profumo di frutti di bosco o di vaniglia in un bicchiere di vino e ti sei chiesto: "Ma come fanno ad esserci questi aromi se nel vino ci sono solo uva e lieviti?" 🧐Beh, la risposta sta tutta nei gruppi aromatici! Sono loro i veri protagonisti che regalano al vino quei profumi e sapori irresistibili.
Scopriamo insieme cosa sono e come influenzano la tua esperienza di degustazione!
Cos'è un gruppo aromatico?
I gruppi aromatici sono composti chimici volatili che si formano naturalmente durante il processo di vinificazione. In pratica, sono le molecole responsabili di quei profumi che riconosci quando porti il bicchiere al naso.
La cosa interessante è che questi aromi non derivano solo dall’uva, ma anche dal terreno, dal clima, dal tipo di fermentazione e persino dal tipo di botte usata per l’affinamento. È per questo che un Montepulciano d’Abruzzo e un Pinot Grigio hanno profili aromatici completamente diversi!

Le tre grandi famiglie di aromi
Per semplificare, gli aromi del vino si dividono in tre grandi gruppi:
🍇 1. Aromi Primari – Direttamente dall’uva
Sono quelli che derivano direttamente dal vitigno e dal terroir (cioè il territorio in cui cresce la vite).
👉 Esempi:
Frutti rossi (fragola, lampone) → tipici dei vini rossi giovani
Agrumi e fiori bianchi → caratteristici dei vini bianchi freschi
Erbe aromatiche e note erbacee → spesso presenti nei vini Sauvignon Blanc o Cabernet Sauvignon
▶️ Esempio: Bevi un Cerasuolo d’Abruzzo? Quella fragranza di ciliegia e fragola che senti? È il vitigno che parla!

🍷 2. Aromi Secondari – Nati dalla fermentazione
Qui entra in gioco la magia dei lieviti! Durante la fermentazione alcolica, i lieviti trasformano gli zuccheri in alcol e, nel frattempo, rilasciano molecole aromatiche.
👉 Esempi:
Note di pane, crosta di pane e burro → tipiche degli spumanti metodo classico (grazie alla fermentazione sui lieviti)
Aromi lattici come yogurt o panna → derivano dalla fermentazione malolattica
▶️ Esempio: Se senti profumo di brioche o burro in uno Chardonnay, è il risultato della fermentazione!

🛢️ 3. Aromi Terziari – Dall'affinamento e dall'invecchiamento
Con il tempo, il vino evolve e sviluppa nuovi aromi complessi grazie al contatto con l’ossigeno e ai materiali dei contenitori (come le botti).
👉 Esempi:
Vaniglia, cacao, caffè → dal legno delle botti
Cuoio, tabacco → dall’invecchiamento in bottiglia
Frutta secca → ossidazione controllata
▶️ Esempio: Quel sentore di vaniglia in un Montepulciano d'Abruzzo Riserva? È la botte che ha fatto il suo lavoro! 😉

🔍 Perché è importante riconoscere i gruppi aromatici?
Capire gli aromi di un vino ti aiuta a:
Apprezzare meglio il vino → Più riesci a riconoscere gli aromi, più la degustazione diventa un’esperienza completa.
Abbinare meglio cibo e vino → Un vino con note fruttate si abbina perfettamente con piatti leggeri, mentre uno con aromi terziari di tabacco e cuoio si sposa bene con carni rosse e piatti strutturati.
Conclusione: il vino è un'esperienza multisensoriale!
Riconoscere gli aromi nel vino è come decifrare un linguaggio segreto fatto di profumi e sapori. La prossima volta che senti note di ciliegia o vaniglia nel bicchiere, saprai esattamente da dove vengono – e potrai anche far colpo sugli amici con la tua conoscenza da vero sommelier! 😎
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