Son e cand: dove la terra canta e il cuore ricorda
- Anastasia Centofanti
- 9 apr
- Tempo di lettura: 1 min
C’è un vigneto che chiamiamo "Son e Cand", un nome che in dialetto abruzzese significa “suona e canta”, ed è molto più di un semplice terreno.
Questo è il soprannome della famiglia di nonna Nicoletta, che aveva il dono di portare allegria ovunque andasse, e di trasformare i momenti più duri in occasioni di festa.
Non si celebrava ogni sera, no. Ma quando arrivavano quei giorni in cui i lavori di campagna richiedevano mani in più, magari per la raccolta del grano o la vendemmia, le famiglie della contrada si riunivano. E allora sì, la fatica diventava una scusa per ridere, cantare e stare insieme.

Dopo ore di lavoro sotto il sole, la cena si trasformava in una piccola festa: le tavole imbandite all’aperto, le risate che risuonavano nell'aria e qualcuno che intonava una canzone.
E chiunque abbia nonni abruzzesi lo sa bene: in quelle serate, tra una risata e l'altra, era facile ritrovarsi accanto alla persona del cuore. Nascevano così amori timidi e intensi, intrecciati alle melodie che ancora oggi sembrano risuonare nei ricordi più belli.

Oggi, quel vigneto non ha perso il suo spirito vivace. Qui coltiviamo il nostro Pinot Grigio IGT Terre di Chieti, non è un caso che da qui venga uno dei nostri vini più profumati e espressivi.
C’è qualcosa di speciale in quel vigneto, qualcosa che non si può spiegare, ma che si può sicuramente assaporare.
Un brindisi a nonna Nicoletta, alle sue tradizioni, e a quel pezzo di terra che non smetterà mai di raccontare storie.
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